Il carteggio Aspern
Anche questa lettura ha diviso il gruppo.
La maggioranza non ha terminato il libro.
È emersa un po' di delusione per il romanzo di questo grande
scrittore, da cui ci si attendeva una storia più coinvolgente e una
descrizione della città di Venezia più originale. È sembrato un
James di minore efficacia rispetto a quello di Ritratto di signora.
La scrittura è piana, quasi piatta, addirittura. Si tratta forse
di un tratto stilistico voluto dall'autore per rappresentare la
superficie piatta e calma dei canali di Venezia? Oppure di un
voluto richiamo a Proust e al romanzo psicologico, in cui “nulla
accade se non stati d'animo”?
Ciò nonostante il finale del libro è notevole, folgorante, struggente.
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Il sapore del testo: Sarde in Saor
Perché questa ricetta?
Saor in dialetto veneto significa “sapore”. Gli ingredienti di questo
piatto, che si fa risalire addirittura al 1300, sono semplici e poveri
ma magistralmente amalgamati. Le due anziane protagoniste,
autosegregate nella miseria dell’antico e cadente palazzo veneziano,
sembrano proprio due sarde in saor, forse un po’ andate in aceto ma
comunque con un loro originale e indecifrabile fascino.
Aneddoto
Ojann e Tex amavano gustare le sarde in saor al tramonto, ammirando il
via vai del Canal Grande, là dove si specchia la Ca d’Oro.