Memorie di Adriano
Il libro è stato iniziato da tutti ma finito solo da pochi; tra questi,
alcuni erano già alla seconda lettura.
Si tratta di un romanzo scritto dalla Yourcenar nell’arco
di trenta anni; in questo lungo tempo, l’autrice si è dedicata
all’impresa di raccontare l’intera vita di un uomo che, da
imperatore e padrone del mondo, ha come prospettiva per
le sue riflessioni e per le sue opere l’intero arco dei secoli, addirittura
dei millenni futuri.
È un libro denso, un concentrato di massime, che forse necessita
di una lunga esperienza di vita e di più riletture per essere
compreso a fondo.
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Il sapore del testo: Carciofi alla romana ripieni
Perché questa ricetta?
Il carciofo, il cui nome in latino
è cynara, era molto apprezzato dagli antichi Romani; per questo
motivo ci è sembrata perfetta una ricetta a base di carciofi per il libro
sull’imperatore Adriano. Del carciofo troviamo traccia già nell’opera di
Plinio il Vecchio Naturalis Historia, in cui è citato come depuratore e
tonificante, come afrodisiaco e – a quanto pare – come rimedio contro
la calvizie. Il carciofo è, inoltre, sempre stato associato alle persone
scontrose e “spinose”, ma dal cuore tenero. Una simbologia evocativa
della vulnerabilità nascosta dell’Imperatore morente.
Aneddoto
Uno dei piatti forti dell’Emilia erano i carciofi mammole
ripieni. Li aveva appresi dall’Ada, la domestica di sua suocera Maria
Palma, la quale Ada ammiccava alla corte di Isidoro, il padrone di casa,
degno marito partenopeo della di lei Maria. Ada, che era pratica e incline
alle smancerie di Isidoro, ancor più si mostrava avvezza al fervore del
di lui figliuolo Oreste Eugenio che divenne poi marito dell’Emilia. Tutto
questo per dire che le ricette di famiglia passano di mano in mano che
neanche te ne avvedi, l’importante è carpirne i segreti.